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— E dove gliele dico? In casa del boja? Ella si è messa a correre, l’altro giorno, perchè mi ha visto da lontano. Se credeva che io corressi dietro a lei si sbagliava! Io non corro, no; io sto fermo.
— Va bene, senti: combiniamo di parlarvi. Io le dirò: Mikali parte e non tornerà più, ma prima desidera vederti per l’ultima volta. Ella verrà; giurami però che non le farai del male.
— Io sono un cristiano; io non ho mai fatto male a nessuno! — egli gridò offeso.
— E il puledro del dottore, Mikà, chi lo ha punto? Del resto tu hai ragione; sei un uomo, tu, non un fantoccio di sughero.
Mikali sorrise lusingato, e accondiscese alla proposta di lei di rivedere Vittoria con la scusa di dirle addio; poi saltò d’un balzo sulla groppa di uno dei puledri, tirandosi addietro l’altro, e scosse il nerbo in aria urlando di gioia.
— Ohiò!... Utalabìh!
Il suo grido si incrociava con la piccola voce della gobbina che cantava felice battendo i panni sulla pietra.
Una columba in su nìu |
E tutto il paesaggio primitivo, dai monti rocciosi dell’ovest all’isola di Tavolara venata di azzurro e di rosa come un fiore enorme, parve animato di centauri e di gnomi.
- ↑ Una colomba nel nido
Hanno ferito dormendo...