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come una volta aveva veduto il mare in burrasca battere agli scogli di Capo Ceraso là dietro i promontori dell’orizzonte.
Portato a casa il frumento, disse a sua madre:
— Lo vendiamo perchè voglio andare in America.
E poichè ella gemeva, l’afferrò per le braccia e la scosse come un sacco da cui si deve far cadere qualche rimasuglio.
— Non capite? Per voi, santa femmina! Avete inteso? Vado via per voi, per non farvi piangere oltre. Se rimango qui mi perdo, perchè un uomo come me non può rassegnarsi alle ingiustizie. Mi hanno rovinato, mi hanno tolto il sangue dalle vene, e pretendono che io me ne stia come un asino col moggio sul capo? No, santa femmina; me ne vado; meglio nelle altre parti del mondo che nell’inferno. Al ritorno poi aggiusterò io i conti con tutti...
In fondo, la madre lo approvava. Domandò a Maria Luisa Zoncheddu se voleva comprare il frumento, e alle domande curiose della donna finì col rivelare i progetti di Mikali.
— Partire vuole, andare in America e lavorare. E lavorerà, sì, perchè egli ha le forze di un gigante; e tornerà con la bisaccia piena, come si conviene a lui.
In altri tempi Maria Luisa avrebbe urlato per la meraviglia. Un uomo giovane come Mikali, di buona famiglia, di buona razza, partire così come un giramondo! Ma i tempi erano mutati. La speranza dell’eredità sfumata, nello