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I.


Nei primi tempi Mikali, eccitato dalla rabbia e dal dolore, pensava di emigrare in America. Gli avevano raccontato che là si stendono grandi pianure coperte di erbe alte come alberi e piene di cavalli allo stato selvatico; ed alla notte sognava di trovarsi laggiù e di prendere col suo laccio quanti puledri voleva e domarli e venderli ai grandi signori di America. Quello era un luogo adatto per un uomo come lui! Del suo piccolo paese ove tutto gli si volgeva contro era stanco; idee malvage lo travolgevano, compromettendo la sua calma d’uomo forte, facendogli rimpiangere i tempi, non lontani del resto, in cui la Sardegna era libera terra di banditi, di uomini che si procuravano giustizia da sè; allora uno poteva almeno dare sfogo alla propria rabbia, al proprio dolore, e crearsi dei veri nemici contro cui combattere da vero uomo, mentre adesso non rimane che rassegnarsi come donnicciuole ad essere calpestati da tutti, o emigrare assieme coi manovali in cerca di fortuna...

Era stato anche a consultare un avvocato, se si poteva intentare lite a Vittoria, per l’eredità. Si poteva intentare, sì, perchè se Bakis Zanche non lo aveva riconosciuto per figlio non