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ha diritto. Non si è curato mai di richiedere la paternità di Bakis Zanche, nè da questi è stato mai riconosciuto. La madre lo ha fatto presentare allo Stato Civile come figlio di padre incerto, dichiarando che al tempo del concepimento era già separata dal marito. Per impugnare il testamento, Mikali dovrebbe far causa, dimostrando la paternità di Bakis Zanche.

Vittoria si torse le mani disperata. Due donne sedute accanto a lei s’alzarono per sorreggerla.

— Io vorrei... vorrei... — ella aggiunse, ma la madre le fu davanti, zia Zizza di dietro, spaventate.

— E lasciatemi parlare!...

— E chi ti tura la bocca? — gridò zio Bakis Pinna rozzamente. — Parla!

— Vorrei rinunziare.

Un mugolìo risuonò intorno; Prededdu Zanche soltanto rise, un riso squillante, poi balzò accanto a Vittoria scostando le donne, le strinse il braccio, le pose il viso sotto il viso per guardarla meglio.

— Cugina mia! Guardami!

Ella scuoteva la testa, stordita.

— Guardami, cugina mia! Dicono che sei una ragazza savia. E allora, senti, non attaccare fuoco alla stoppia, rinunciando. Lascia le cose come sono; se no la parentela farà andare in tasca ad avvocati e a giudici tutti i beni di Bakis Zanche.

— Uh, Predu Zanche, la giustizia ti fugga! — gridò un parente, facendo le fiche; mentre una donna anziana, proprietaria di terre, si