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dre; ma Battista, corsa a spiare nel campo, lo vide dirigersi verso il paese e capì che le sue speranze erano vane.
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La gobbina aspettava nello spiazzo, in mezzo ai giaggioli ed ai gigli che raccoglievano la rugiada: aspettava al posto di Vittoria, e nel sentire i passi di Mikali palpitò come se egli una volta tanto venisse per lei.
La casetta era deserta, poichè tutti, compreso il piccolo servo, si trovavano allo stazzo Zanche; tuttavia ella volle il colloquio segreto come quelli di lui con Vittoria, nell’angolo dietro la siepe. Come le batteva il cuore! Le pareva di essere finalmente anche lei una donna e di avere l’amante! E che amante! S’egli si fosse appena chinato per sfiorarla con una carezza, sarebbe caduta stroncata dalla gioia.
Egli invece parlava dispettoso.
— Ebbene, che c’è? Parlate, chè ho fretta.
— Ascolta, Mikali. Lo sai che tuo padre muore? Dio lo riceva con misericordia. Sai che ha fatto il testamento?
Mikali trasalì, ma si contenne: era convinto, come tutti del resto, che suo padre in punto di morte, poichè era un uomo di coscienza, avrebbe lasciato almeno la metà dei suoi beni a lui: del resto era sempre a tempo a muovere causa agli eredi, facendosi riconoscere per figlio di Bakis Zanche.
Deledda. Le colpe altrui. | 10 |