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devono venire sono per me come pagine chiuse. Del resto, perchè leggerle? Esse non ci diranno mai dove dobbiamo andare.
— È vero, — disse Andrea — dove andare?
E tosto si pentì di aver parlato e riprese a camminare su e giù a capo chino, con le mani incrociate sulla schiena.
*
Frate Zironi preparò i giacigli, mise il lumicino dentro la nicchia e andò a riempire la brocca d’acqua. La luna sopra il bosco circondava le roccie d’un’aureola d’argento; nel silenzio si sentiva fin nel cortile il passo di Andrea. Ah, il disgraziato turbava la pace pura della notte fragrante: era come il verme dentro la rosa di maggio.
Eppure bisognava impedirgli di andarsene; bisognava tenerselo lì a tutti i costi, come una croce. Rientrando, lo vide già sdraiato sul giaciglio, avvolto vestito nella coperta, con le ginocchia ripiegate e i piedi giunti.
— Va bene, va bene, adesso stiamo zitti — pensò camminando in punta di piedi. Ma non sapeva perchè, non si decideva a coricarsi. La focaccia gli dava sete, e la scodella era ancora piena di vino... Sollevò la brocca dell’acqua fino al viso, poi pian piano la rimise giù e guardò verso Andrea. Immobile, coi piedi giunti, Andrea sembrava già morto. Dio sia benedetto, che tristezza portava quel ragazzo lassù nella pace del luogo!