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di ammansarlo senza fargli capire la sua paura.
— Rido perchè non passeranno due giorni che tu, anche, te ne andrai. Perchè vuoi venire quassù?
— Io non so dirvelo. Io non sono nè il bandito nè il servo e non credo in Dio. Io verrò a stare qui come in un altro posto qualunque pur di non essere oltre tradito, oltre annoiato dal prossimo.
— Sei troppo vicino a loro, qui, anima mia — disse il frate, aggrappandosi anche lui alla finestruola. — Il vento ti porterà le loro voci.
— Tanto meglio: mi parranno voci di morti.
Spinse con l’unghia una pietruzza che cadde nel vuoto; e sentì il suono falso delle sue parole, e sentì che il morto era lui, caduto nell’abisso come la pietruzza: anche la voce del frate, in quella solitudine ove egli era salito in un ultimo sforzo della sua volontà, gli dava una noia infinita. A che parlare? Tutto era inutile.
— Va benissimo — chiacchierava il frate, fingendo una triste letizia. — Tu però comprerai il convento e lo farai riattare. Io sarò il tuo servo e andrò giù nel mondo a cercare provviste. Per festeggiare la tua entrata nell’Ordine, intanto accenderò il fuoco... in segno di gioia... ma anche per cuocere qualche cosa...
Rimasto solo, Andrea fece il giro del refettorio fermandosi davanti a una nicchia entro la quale un piccolo San Francesco nero col viso giallo pareva si fosse distratto dalla preghiera