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non dirlo? anche temuto che il Signore e San Francesco mi mandassero qualche compagno. Tre anni fa venne qui un bandito, e voleva farsi frate, ma aveva paura d’essere preso anche quassù, e dopo qualche giorno andò via. Anche Isidoro il servo del sindaco di Siniscola voleva farsi frate; ma smise l’idea perchè tutti ridevano di lui. Ma tutta questa gente è ignorante, non conosce la religione e solo ha paura dell’inferno. Qualcuno vuole entrare nell’Ordine come si entra in un ospedale, per curarsi; qualche altro con l’illusione di ingannare il Signore sul proprio conto, come che il Signore non veda l’anima nostra nuda anche sotto i panni dei ministri suoi. Il religioso, anima mia, deve essere un uomo intelligente che sa quello che si fa, uno insomma che va, sì, al servizio, ma sa che il servizio è duro e che deve obbedire a un padrone severo inesorabile.
— Ma e voi che fate quassù? Voi non fate niente, non obbedite a nessuno — disse Andrea senza voltarsi.
— Se tu sei venuto fin qui, forse è perchè posso anch’io fare qualche cosa — mormorò il frate; ma Andrea si volse con impeto, quasi minaccioso.
— Ebbene, io sono venuto per stare qui... Adesso per pochi giorni, poi per sempre. Ah, voi ridete. Sfido io se scappano, se li accogliete così!
Scherzava? Ma aveva gli occhi pieni di follìa. Il frate provò un senso di terrore: arrossì, poi rise, piano piano, con dolcezza, come cercando