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— Ma guarda, ma guarda!

Egli andò difilato in cucina e annusò il buon odore che vi spirava. — Come va, donna Mariadea? Sempre golosi, noi, eh? Sempre pentole e pentolini al fuoco.

La nonna lo seguiva, con un tremito quasi d’amore nell’anima rischiarata dalla presenza di lui.

— Ma stia zitto! Non vede che mi ha fatto quasi spavento? Perché, sa dove portavo in dono questo involto? Lo portavo proprio a lei, pensando proprio a lei.

Il dottore palpò il radicchio, con la piccola mano rosea adorna di anelli: ne prese una foglia, la masticò:

— Brava: è l’erba che più mi piace, mentre quella rimbambita della mia cuoca non si degna di procurarmene mai.

— Non parli male della sua cuoca: senza di lei che farebbe vossignoria nel mondo? E se è rimbambita lei, che ha sessant’anni, quasi tutti passati al servizio del dottore, che stato sarà il mio?

— Lei ha voglia di complimenti, adesso. Vuole che le dica che sembra una fanciulla di venti anni.

— Ma non vede che ho perduto per la terza volta i denti?

— Già, vedo. E che ne dice, la principessa Alys?