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dalla quale trabocca un fresco mazzo di spinaci: ma non è questo che ci commuove: è, invece, il bambino in maglietta rossa, che, rimorchiato dalla mano di lei, la segue quasi a volo, libero, per il sostegno e la protezione sicura ai quali si abbandona, di volgersi a guardare di qua e di là, con gli occhi azzurri pieni delle meraviglie che vede. Ed entrambi, madre e figlio, se ne vanno tranquilli fra la calca della gente attraversando felicemente gli ostacoli, evitando i pericoli, come circonfusi da un fluido miracoloso. Anche la spazzina con la testa di Medusa grigia, che si attarda sul margine della strada, ferma sullo scettro della sua scopa, e rosicchia un pezzo di pane impolverato, non ha paura del traffico: anzi ne sembra il pernio, poiché tutti girano intorno a lei, e sono i veicoli a evitarla.

Sente anche lei la bella giornata, e forse per questo s’indugia nella sua barbara faccenda: e più di lei sentono certamente il tempo i giovani operai che scavano le buche della strada in riparazione, perché canticchiano e scherzano fra di loro, minacciandosi graziosamente con le pale, insensibili al resto come contadini che zappano la loro terra.

Arrivati a questo punto della strada, bisogna scendere dall’automobile e proseguire a piedi: cosa piacevole anche questa, anzi la più piacevole di tutte. Questo tratto di strada, proibito