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IL SEGRETO DI MOSSIÙ PERÒ
Il suo vero nome era un altro, che si pronunziava press’a poco nello stesso modo; ma noi lo chiamavamo così, un po’ per scherno, un po’ per convenienza. Di nascita, o almeno d’origine, francese, grande cacciatore agli occhi di Dio, era venuto di lontano al nostro paese per una sola stagione di pernici, e vi si era fermato per tutta la vita.
Aveva due magnifici cavalli e una torma di cani che per un certo tempo formarono il terrore di tutti i bambini, i gatti, le galline della contrada: in seguito alle proteste dell’intera popolazione, prese in affitto un orticello, a sue spese lo ricinse di un alto muro, e vi rinchiuse la sua famiglia, come egli chiamava i suoi bracchi e i suoi segugi.
Non aveva altra famiglia, infatti, e ogni volta che passava davanti a mio padre, seduto all’ombra della casa a leggere Il Risveglio dell’Isola,