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L’ARCO DELLA FINESTRA

Notte buia, lamentosa, di vento. Notte favorevole ai ladri, poiché quelli che dormono, senza preoccupazioni per l’avvenire, nei loro letti tiepidi ben coperti, anche se sentono uno scricchiolìo nella loro camera e si svegliano paurosi, fingono di continuare a dormire, o riprendono a dormire davvero, pronti a sacrificare, per il sonno e per la vita, il loro tesoro.

Altre volte la zia Margotta faceva anche lei così: quando non aveva da sperare e da temere nulla dalla vita, si abbandonava al sonno come ad un amante dolce e fedele. Adesso le cose erano cambiate: in seguito a dissensi con la famiglia, e specialmente con la sorella ed i suoi numerosi figli discoli, la zia Margotta aveva venduto la sua vecchia casa, coi mobili e tutto, e se ne andava di nascosto, lontano, in un pittoresco monastero circondato da giardini di cedri e di alberi di rose, dove le suore accoglievano in pensione donne anziane.