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de-oro col coperchio a punta, mentre il cedro del Libano, in mezzo ad essi, ha la forma perfetta di una piramide.

E sotto questi giganti, i numerosi altri alberi, nudi di foglie, hanno l’aspetto di un popolo già ribelle e scapigliato che un dominatore ha messo a posto riducendolo in silenziosa servitù. Sono tutti scalvati, potati, e alcuni ridotti a semplice forma di croce.

Anche le aiuole, ripulite e pettinate, con intorno la loro verde barba di convallaria, dichiarano all’uomo che non hanno più bisogno di lui. Ed egli rabbrividisce e sbadiglia, ricordando di aver sentito dire che il proprietario del giardino ha avuto una grossa eredità.

*

Ma poi, anziché maledire la buona sorte del prossimo, si consolò, si fece coraggio, suonò al cancello.

Il padrone stesso, già mattiniero, venne ad aprire. Riconobbe l’uomo povero, i cui occhi azzurri si riempirono, solo per questo riconoscimento, di luce infinita, lo fece entrare, gli concesse lavoro. Era un lavoro aspro, che il giardiniere di stile non s’era degnato di compiere: un lavoro d’orto, in fondo al giardino, dove questo prendeva quasi un colore di campagna: vi