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importa, qualche fagiano e, verso l’alpe, qualche gallo di montagna.

A questo punto, il cacciatore, che coi piccoli occhi di gazza estasiati ascoltava il suo amico di trattoria, si scosse e domandò:

— Scusi, lei è cacciatore?

L’altro capì, e rise cordialmente.

— No, no, non le racconto frottole: e se le parlo di Castel del Tordo è perché mia moglie ci va a villeggiare. A caccia, se Dio vuole, una sola volta mi ci hanno condotto certi amici, da queste parti: e siccome sapevo come la cosa andava a finire, invece del fucile mi armai di bastone, e le allodole le portai già cotte, comprate alla rosticceria.

*

Ottobre. Il cacciatore è arrivato alla stazione sotto Castel del Tordo, e invece di prendere la corriera, che in pochi minuti sale al paese, un po’ per allenarsi, un po’ per istinto di esplorazione, preferisce fare a piedi la salita; con Bob, il cane, che non domanda di meglio.

Il bagaglio, che consiste solo in una borsetta con un po’ di biancheria di ricambio, è molto leggero, la strada facile, il tempo fresco, anzi nuvoloso. E tutto il paesaggio, coi suoi poggi verdi rigati di gelsi, e poi di cipressi, e impel-