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della campanella, che pareva sgorgasse da un sotterraneo, furon tutt’intorno a lei, disse con voce fredda:

— Sorelle, domenica è la nostra prima festa. Cominceremo oggi i preparativi: occorre fare i dolci e le ostie, il pane e i biscotti; procurarci il vino bianco e il capretto per i sacerdoti e per le autorità che verranno al pranzo. Bisogna dirvi però che è necessario industriarsi, con l’aiuto della nostra Madonna, poiché in cassa non abbiamo un centesimo.

*

Ella parlava come uno che si lascia cadere di mano gli oggetti, e non si cura più di raccoglierli: e la sua voce non solo era fredda, ma lontana, quasi sprezzante. Eppure le sue parole cadevano simili a scintille nel cuore delle sorelle, e vi accendevano un fuoco primaverile.

Così, senza rispondere, senza conferire fra di loro, tutte insieme si proposero di rendere, quell’anno, più ricca e solenne la festa. Questo proposito, del resto, era fermo nella mente della Madre: e più che altro in modo pratico. Appena il sole, non più freddo come il diamante, penetrò nella dispensa e v’indorò i bottiglioni, gli orci, i barattoli, ella ispezionò bene le sue provviste: scarse, invero, per una festa, ma che