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lo calmò alquanto; sedette per terra, con la solita posa pittoresca, battè le mani una sull’altra per pulirle dai fili di musco lasciati dal tronco, si accomodò e poi si levò la berretta. Ma non seppe che dire.

Pensava confusamente che gli sarebbe stato facile alzarsi, balzare sulla giovine padrona e cogliere sulle sue labbra il bacio che egli desiderava come il febbricitante desidera un frutto fresco; ma non osava muoversi.

Per un po’ i due giovani tacquero; poi Maria, vedendo Pietro seduto quasi ai suoi piedi, disse una cosa che lo colpì e lo turbò maggiormente.

— Pietro, ti aspettavo. Ho da dirti una cosa.

Egli sollevò il viso e la guardò; ma ella continuava a cucire, con gli occhi fissi sull’ago e le ciglia abbassate, e non vide lo sguardo lampeggiante di lui.

— Senti, Pietro. Volevo parlartene prima, ma non ho avuto mai l’occasione. Devi però promettermi che, qualunque cosa tu possa decidere, non dirai mai che io te ne ho parlato. Me lo prometti?

Egli scosse la testa col suo gesto sprezzante: intuiva già quanto ella voleva dirgli. Tuttavia rispose:

— Te lo giuro, sulla mia coscienza.

— Senti, Pietro: che pensi di Sabina? Ti sei spiegato con lei? Ti hanno raccontato qualche storia sul conto suo, che l’hai così trascurata? Ella ti vuol bene... Che dici tu?

Maria non smise il suo lavoro: parlava con calma, e non dimostrava d’interessarsi oltre misura