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94 la via del male

drone. Quelloe son bestie! Hanno la schiena lucida come specchio e sono forti come leoni.

— Cosa dici? Ma se volevano venderli a me, quei buoi? Non li ho voluti perchè troppo vecchi. È da paragonarsi col mio giogo, forse, quello lì?

— Mi pare più bello del vostro!...

— Tu sei pazzo. Si vede che non distingui il bestiame bello dal bestiame brutto. Il mio giogo, devi sapere, costa cento scudi sonanti...

Ed ecco zio Nicola rientrava trascinando la sua gamba e battendo il bastone per terra: al solito era mezzo brillo e pretendeva che Pietro cantasse con lui una gara estemporanea. Per contentarlo Pietro cantava, ma si seccava, tanto più accorgendosi che anche le donne si annoiavano.

— Fatemi il santissimo piacere di finirla. — disse Maria una sera, sollevando il viso, indispettita. — Almeno tu, Pietro, finiscila!

— Donnicciola! — gridò zio Nicola, sollevando il bastone.

Maria glielo strappò di mano e si mise a ridere. A un tratto però vide che Pietro, improvvisamente ammutolito, le guardava il collo con uno sguardo da pazzo: e portandosi la mano al petto s’accorse d’aver lo camicia sbottonata. Senza dubbio Pietro vedeva il neo bruno con tre peli d’oro, grande quanto una lenticchia, che ella aveva un po’ sotto la fossetta della gola. Ella rimise entro l’occhiello il bottone d’oro della sua camicia, ma Pietro non cantò più, nonostante le preghiere e le minacce del padrone.