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84 la via del male


— Buone, grazie a Dio. Fa freddo, ma la nostra pelle non è fina come quella dei signori...

— Qual migliore signora di te! — egli disse, sospirando.

— Ma tu, Pietro, sei stato ammalato? Sei magro e giallo, — osservò zia Luisa, quando egli, slogati i buoi e rimesso a posto il carro, entrò in cucina, dove Malafede fiutava ogni angolo.

— Macchè! macchè! Ho avuto un po’ di febbre, queste ultime sere, ma come dice Maria, la mia pelle non è fina tanto da risentirsi di simili cose. E il padrone dov’è?

— Febbre! febbre! Febbre interna, forse! esclamò Maria, un po’ benevola, un po’ beffarda. Star cinque settimane senza veder l’innamorata... ecco la febbre!

Pietro la guardò, ma tosto chinò gli occhi, tanto il sorriso di lei gli faceva male. Ah, quanto, quanto ella era lontana da lui! Lontana come una donna savia da un pazzo, al quale ella rivolge la parola solo per compassione!

Ridiventato triste, egli sedette davanti al fuoco, accanto a zia Luisa, e cominciò a ragguagliarla sull’andamento del suo lavoro.

Maria andava e veniva per la cucina, preparando la cena di magro della vigilia di Natale.

Fuori le campane suonavano l'Ave con rintocchi di gioia.

Zio Nicola non tardò a rientrare; anch’egli era dimagrato, pallido, insolitamente melanconico; ma appena vide Pietro, che si era alzato