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la via del male 83

della bella Francesca, e un impulso di desiderio gli brillò negli occhi; ma subito egli pensò a Maria e per la prima volta in vita sua si vergognò d’aver desiderato una donna di mali costumi.

Oh no: anche se Francesca lo avesse chiamato, egli non sarebbe più andato da lei; gli sarebbe parso di tradire Maria, per la quale egli avrebbe voluto sacrificare ben altro che un desiderio impuro!

Il portone era chiuso: egli picchiò col pungolo, e subito, nel silenzio improvviso, s’udì al di là del muro, la voce fresca di Maria.

— Dev’esser Pietro!

«Dev'esser Pietro!» Come ella lo diceva! Pareva che lo aspettasse! Solo questa supposizione, che pure egli sentiva vana, gli riempì il cuore di gioia.

Malafede fiutava e raspava il portone; e come tardavano ad aprire cominciò a guaire, sollevandosi e cercando dì introdurre una zampa in una fessura. Qualcosa di simile all’impazienza e alla gioia del cane fremeva nel cuore di Pietro.

Finalmente zia Luisa aprì, e Pietro intravide Maria ritta sul primo gradino della scala; ma non osò guardarla subito.

— Buona sera, — disse, spingendo i buoi dentro il cortile.

E solo quando zia Luisa si volse per chiudere il portone, egli guardò la giovine padrona e le chiese:

— Ebbene, che nuove abbiamo?