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V.

Maria, a quell’ora, dormiva il suo sonno pieno e piacevole di ragazza sana: avesse anche vegliato, non avrebbe però pensato a Pietro Benu più che al grano ch’egli seminava.

Ella lo stimava come servo, ma non di più; anche la salute e la sveltezza di lui le piacevano in ragione dell’utile che potevano rappresentare.

In famiglia si parlava spesso del nuovo servo: tutti ne erano contenti, ma la padrona giovane si sarebbe strappati i capelli per la vergogna, se avesse dubitato di ciò che accadeva nell’anima di Pietro.

Un giorno si parlò di lui anche in presenza di Sabina. Era la vigilia di Tutti i Santi, pochi giorni dopo la partenza di Pietro.

Sabina aveva lasciato il servizio, e aiutava le sue ricche parenti a fare il pane e i dolci di pasta, sapa e uva passa, che ogni buona massaia nuorese non manca di preparare per la festa di Tutti i Santi.

Fin dall’alba Maria accese il forno, preparò la farina lievitata, le mandorle, la sapa e il miele;