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326 la via del male


A un tratto, i suoi occhi sempre più inquieti, s'illuminarono.

— Che tu sii incinta, Maria? Di’!

Ella chiuse gli occhi, scosse la testa: e non pronunziò parola, ma la domanda di Pietro, che ella ancora non s’era fatta, le ricolmò nuovamente l’anima di dolore furibondo.

Un figlio di lui! Bel rampollo doveva nascere! Eppure!...

Riaprì gli occhi, li fissò sul volto di Pietro. E le parve che, in un attimo, il viso di lui si fosse trasformato, diventando dolce, infantile, con due occhi non più turbati, ma teneri, supplichevoli. Quando ella lo aveva veduto così? Quando, quando? Non ricordava: forse in un giorno lontano, nel tempo del loro primo amore; forse quel giorno, nella vigna, quando egli avrebbe potuto farle del male, e invece l’aveva pregata di andarsene: forse la prima sera, quando egli l’aveva abbracciata e le aveva detto: non ti farò del male!

E invece, quanto gliene aveva fatto. Quanto gliene faceva e gliene farebbe ancora! La sola sua presenza, oramai, le recava un mortale dolore. Ella non aveva più paura di lui, e anzi sentiva che egli medesimo, con la sua cieca passione, era per lei il miglior protettore. Egli l’avrebbe difesa anche contro sè stesso, egli che per arrivare a lei aveva percorso una via piena di pericoli e di orrori.

Curvo su lei Pietro le parlava con dolcezza, insistendo per sapere se ella si sentiva meglio,