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la via del male 29


Infatti il bel frutto maturo le sfiorò il petto, balzò sul grembiale, ne fece cadere il contenuto.

— Ab, — gridò Sabina, infantilmente spaventata, mentre Maria curvavasi già a raccogliere le pere cadute per terra. — Maria, non sgridarmi!

Col viso tra il fogliame d'oro Pietro rideva come un bambino. Un momento si fermò e guardò le due cugine che si bisticciavano.

— Tu mi hai spinto...

— No, sei stata tu, tu che hai lasciato andar le cocche del grembiale.

— Pietro, chi è stato? — chiesero, sollevando entrambe il viso.

— Ebbene, sono stato io!

Esse risero, e per la prima volta Pietro s’accorse delle fossette di Maria, e vide che vicino al viso ardente e al busto agile e colmo della cugina, Sabina appariva pallida e magra.

— Uno è fatto, — egli disse, scivolando agilmente dal pero. Giunto a terra salutò l’albero spoglio facendo un segno di addio. — All’anno venturo, se vivremo!

Maria gli tolse il cestino dal braccio e s’allontanò alquanto per vuotare le pere nella bisaccia.

— Perchè mi guardi così? — domando Sabina, incontrando lo sguardo di Pietro.

— Ho da dirti due parole, — egli rispose, abbracciando il tronco d’un altro pero.

Ella capì, ella sapeva già quali erano queste «due» grandi e misteriose parole. Ella le attendeva, e avrebbe voluto udirle subito. Ma la cugina