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302 | la via del male |
rischiarate dai primi barlumi dell’alba. Pareva che tutti avessero paura di svegliare la gente e di esser veduti.
Ma ad un tratto Maria, che camminava appoggiandosi alla parente di Pietro, si pose una mano sulla bocca e soffocò un piccolo scoppio di riso.
— Che hai? — domandò lo sposo.
— Ecco, rido perchè sembriamo ladri, — ella rispose senza voltarsi.
Da quel momento tutti cominciarono a ridere e chiacchierare, e così giunsero davanti alla chiesetta silenziosa.
La cerimonia fu lunga. Il sacerdote, assistito da un vecchio paesano che sembrava un apostolo, calvo come era e con una lunga barba giallastra, celebrò la messa per gli sposi. Le sue parole lente e dolci risuonavano nel silenzio melanconico della chiesetta profumata di rose, dove la luce dell’alba si fondeva col chiarore dei ceri.
Inginocchiati sui gradini nudi dell’altare, gli sposi stavano muti e raccolti; solo di tanto in tanto Pietro sollevava la testa, come scuotendosi da un sogno, guardava Maria e poi ricadeva nel suo raccoglimento quasi triste. Quell’ora solenne, che era stata il sogno e lo spasimo di tutta la sua giovinezza, non lo commoveva troppo; gli pareva d’esserci arrivato così, naturalmente, come qualsiasi sposo che ha scelto senza ostacoli una donna della sua condizione: ma se la gioia profonda della vittoria non gli agitava il cuore, una dolcezza di riposo e un senso di pace lo rendevano felice.