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278 la via del male


Pietro versò il vino, un po' del quale si sparse per terra. L’Antine esclamò:

— Allegria! Dunque, domanderai a Maria Noina se vuol essere la madrina. Buona fortuna.

Pietro scosse la testa, e sollevò il bicchiere: il suo viso era diventato triste.

— Non scherzare, diavolo; sai che non mi piace... Piuttosto, dimmi: puoi prestarmi altri duecento scudi?...

— Io volevo chiederli a te!

— Lasciamo gli scherzi, — ripetè Pietro, — ho davvero bisogno di denaro. Tu sai che il mio capitale è ben meschino, mentre la gente crede ch’io stia per diventar ricco...

— Tu puoi diventarlo: perchè non ti decidi a sposarla?... Ora parlo sul serio, Pietro!

— Io? Ma io l'avrei sposata un milione di volte. Però ho paura. Non che ella mi rifiuti! Oh, no; se io volessi! Ella è ora come la fogliolina ancora piegata che aspetta un po’ di sole per aprirsi, — disse Pietro, riunendo e poi spiegando le dita. — Se io volessi! Basterebbe guardarla, e tante, tante volte io tremo tutto vicino a lei, ma non oso... È presto ancora.

— Bene, aspetta allora a quando la foglia sarà secca! A quando sarete vecchi entrambi!... Vedi, tu mi fai arrabbiare. Pietro, — esclamò l’altro, battendo il bicchiere sul tavolo. — Vedrai, anche questa volta ti accadrà... come la prima volta. Tu mi hai raccontato quanto sei stato stupido...

— Non ricordarmi... — disse Pietro, morsicandosi il pugno. — Taci.