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la via del male | 235 |
vacciava sotto un riparo di frasche, a pochi passi dalla capanna, e vigilava come un cane.
Una sera, nel ritirare le vacche, Francesco si accorse che ne mancava una. Al solito, una breve questione sorse tra padrone e servo, poi entrambi s’allontanarono per cercare la vacca. Maria rimase per la prima volta sola nell’ovile: Francesco però le aveva promesso di ritornare presto, e por ingannare il tempo ella s’avanzò fino alle roccie che dominavano il sentiero.
La luna illuminava già la tanca; ad occidente il cielo conservava una tinta rossa infocata.
Appoggiata ad una roccia, Maria vedeva ai suoi piedi il viottolo assiepato e più in là un angolo del sentiero che attraversava la tanca limitrofa.
A un tratto le parve di udire i passi di un uomo in fondo al viottolo; credendo fosse Francesco, si sporse alquanto, ma non vide nessuno: i passi cessarono.
— Franziscu? — ella chiamò.
Nessuno rispose. Allora Maria sollevò gli occhi, e guardando di nuovo verso la tanca vicina vide un uomo alto e svelto che attraversava rapidamente il tratto di sentiero che si scorgeva dalla roccia. Ella credette di riconoscerlo, e se un fantasma le fosse apparso in quell’istante non le avrebbe causato più spavento.
Istintivamente si nascose dietro la roccia, e per qualche momento stette immobile, fredda, palpitante; mille confusi pensieri di terrore le passarono nella mente. Che cercava Pietro da quelle