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XVI.


Passarono due mesi.

In casa Noina tutto era rientrato nell’ordine e nella pace di prima; le rendite s’erano triplicate: zia Luisa scoppiava di pinguedine e di boria; anche Maria ingrassava e pareva felice. Ora ella non andava più scalza e non accudiva alle più basse faccende domestiche: era diventata quasi una signora. Aveva una fantesca svelta e diligente; altre donne venivano a lavorare in casa, quando si doveva preparare il pane d’orzo per i servi di Francesco. Nel cassetto del canterano Maria conservava una scatola colma di biglietti di banca e un piccolo cestino di monete; tutte le donne dei principali nuoresi la guardavano con invidia quando la domenica ella si recava, splendidamente vestita, alla messa di mezzogiorno. Insomma tutti i suoi sogni s’erano avverati.

Francesco, sempre più innamorato, la circondava di cure e di adorazione, cortese fino alla noia.