Pagina:Deledda - La via del male, 1906.djvu/210

208 la via del male


Egli la seguì su per la scala.

— Guardate chi viene, — disse la donna, entrando nella stanza del banchetto. E tutti lo guardarono. Egli si toccò la berretta, poi s’avvicinò a zio Nicola e gli mise una mano sulla spalla.

Il padrone, già mezzo brillo, si scostò e fece sedere Pietro accanto a lui; poi gli pose un piatto davanti e gli disse qualche parola.

Pietro non capì: non vedeva, non udiva nulla; gli pareva d’esser penetrato in un luogo sconosciuto, tra una folla di ignoti, e sentiva solo il battito del suo cuore. Ma a poco a poco si calmò: vide davanti a sè il piatto, lo respinse e poi si guardò attorno.

I convitati erano circa una trentina fra uomini e donne: sedevano intorno a tavole apparecchiate alla buona, con piatti variopinti e bicchieri di diverse forme, certo prestati gentilmente da qualche famiglia amica.

Gli sposi mangiavano nello stesso piatto, seguendo l’uso nuziale sardo, e Francesco serviva Maria con esagerata premura.

Ella aveva smesso il costume da sposa, ma sotto il bustino di broccato conservava la splendida camicia ricamata; un fazzoletto scuro, dipinto di rose e di giacinti, le avvolgeva la testa. Era bellissima, e Francesco, ebbro d’amore e anche un po’ di vino, pareva non vedesse altro che lei, sordo alle chiacchiere e alle grida dei convitati. Parve non accorgersi dell’arrivo di Pietro: anche