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XV.
Spinto dal suo destino Pietro rientrò in casa Noina. Da giorni e giorni egli combatteva contro l’ossessione di riveder Maria sposa, Maria irreparabilmente perduta per lui. Perchè? Neppure lui lo sapeva. Così, per disperazione.
Egli ora viveva presso le sue vecchie zie e lavorava nel loro piccolo podere. La mattina delle nozze di Maria si svegliò prestissimo e si mise a lavorare con più ardore del solito; ma il suo pensiero volava lontano, penetrava nella casa degli sposi, li accompagnava alla cerimonia. Egli vedeva Maria vestita da sposa; vedeva Francesco sorriderle; seguiva il corteo rumoroso e lieto. Maria splendeva di bellezza, Francesco di felicità. Ed egli... egli era là, curvo sulla terra che alle prime carezze primaverili s’adornava come una sposa; egli era là, solo, schiavo tradito e dimenticato...
Un sudore freddo gli bagnava la nuca; le tempia gli pulsavano; il desiderio di ritornare in paese e di recarsi in casa degli sposi lo vinceva come una suggestione maligna.