Pagina:Deledda - La via del male, 1906.djvu/205


la via del male 203


— Prima voi, — ella disse, consegnando ad un bambino e ad una bambina in costume due ceri adorni di nastri azzurri.

— Avanti, camminate, come due sposini; e non litigate, eh!

Seguiva la sposa fra le due cognate, poi Francesco fra zio Nicola e il fratello di zia Luisa. Seguivano altri parenti ed amici; niente donne.

Zia Luisa, ferma sul portone, guardò allontanarsi il corteo, poi rientrò in cucina, e col lembo della benda si asciugò una lagrima.

Nelle straducole che le vicine avevano accuratamente spazzato per la circostanza, le donnicciuole, i bimbi, le galline, i cani e i gatti fecero ala al corteo: ma nelle altre vie poco animate la gente arrivava in ritardo per godersi lo spettacolo.

Suo malgrado Maria si turbava sempre più: non vedeva, non sentiva; le gambe le tremavano e il cuore le saltava in gola. Ecco, aveva voglia di piangere e di ridere nello stesso tempo. Pensava che fra un’ora avrebbe ripercorso quelle vie, non più libera, non più fanciulla, ma legata eternamente ad un uomo che non amava. Eppure non si sentiva infelice; ma un arcano sentimento di paura le faceva battere il cuore.

E inoltre temeva di veder da un momento all’altro ricomparire la figura minacciosa e dolente di Pietro Benu. Ma il corteo arrivò felicemente in chiesa, e la sposa si rasserenò. Le parve che la pace silenziosa delle grigie arcate si riflettesse