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200 | la via del male |
— No, ma pensavo...
— A che pensavi? Tira un po' la coperta, così: ecco il cuscino. Non s’è visto mai un più bel letto di sposi.
— Pensavo... Francesco vuol condurmi al suo ovile, in primavera. Resteremo là una quindicina di giorni. Verrai tu a tener compagnia a mia madre?
— Vedremo. Levati di lì, chè spruzzo d’acqua il pavimento. Presto, presto: levati di lì. Usciu, usciu... 1.
Sabina spazzò e Maria passò nella camera attigua. Zio Nicola intanto s'era alzato, aveva indossato il costume delle feste, e già andava e veniva, attraverso il cortile e la cucina strascinardo il suo bastone, e dando ordini e contrordini che non venivano eseguiti. In cucina zia Luisa, più impassibile e solenne del solito, chiacchierava con qualche donnicciola del vicinato.
— Che meraviglia di presenti, zia Luisa — le dicevano queste vicine, adulandola: — non s’è mai visto una cosa simile. Ma che «trattamento» il vostro, anche! Siete veramente splendidi.
— Eh, queste occasioni capitano raramente, nella vita. Eppoi, quando la roba c’è, perchè mostrarsi avari? Grazie a Dio la roba c’è.
— Ah, certo, Dio ve la benedica.
Rimesse in ordine le camere, Maria e Sabina scesero in cucina, inseguendosi per le scale e ri-
- ↑ Voce per allontanare le galline.