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la via del male 195


Non aggiunse che giusto in quei giorni occorreva «mostrarsi splendidi» per far capire alla gente che la famiglia Noina era ricca; ma la sposa lo indovinò e non insistè.

— Maria, — chiamò una graziosa fanciulla, cugina del fidanzato.

Maria le andò incontro e le strinse la mano; poi l’accompagnò fino alla scala, la seguì con gli occhi e la vide fermarsi a chiacchierare con Sabina.

— Sei lieta, Sabina, — disse la fanciulla.

— Sicuro che son lieta, — l’altra rispose.

— Eh, domani verrà anche Pietro Benu.

— Lascialo che venga, — disse Sabina con finta indifferenza.

— Non ti fa piacere che venga?

— Venga o no, per me è la stessa cosa!

— Come sei furba, Sabì! Come sai fingere bene...

Sabina sorrise, poi andò incontro ad un’altra donna, prese la córbula, entrò nella dispensa. Un’ombra le oscurò il viso. Pietro sarebbe venuto? Perchè? Che voleva?

— Ah, — pensava Sabina, — vorrò ben vederlo!

Pietà, paura, rancore e speranza la animavano. Ella non osava confessare a sè stessa che, dopo il fidanzamento di Maria, la speranza e la pietà avevano di nuovo acceso in lei la fiamma di un amore pronto al perdono ed all’oblio.

Per un tacito accordo il nome di Pietro non era più stato pronunziato fra lei e Maria; e Sa-