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XIV.

Era la vigilia delle nozze di Maria.

La facciata e le stanze della casetta erano state imbiancate e messe a nuovo. Nella cucina le masserizie splendevano, accuratamente pulite; le casseruole sembravano d’oro e i coperchi d’argento, così almeno affermava zia Luisa.

Anche la balaustrata della scala e del poggiuolo, strofinata con cenere ed olio, luccicava al riflesso del tiepido sole di febbraio.

Dopo le ultime pioggie, il tempo s’era raddolcito; si sentiva già la primavera, e nel cortile e nella casetta gaia degli sposi l’aria pareva ancor più tiepida, piena di carezze e di promesse.

Nel focolare e sui fornelli le caffettiere grillavano, nelle stanze superiori della casa spandevasi un forte profumo di dolci e di liquori; sui tavolini, sui letti, sulle sedie, su tutti i mobili stavano