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la via del male | 179 |
impazzire di desiderio. Ah, Pietro, se fossi al tuo posto!
Pietro fremeva, ma taceva. Ah, egli era stato così stupido, invece!
Anche dopo il pasto pantagruelico egli rimase nella capanna: si sdraiò vicino all’apertura otturata da rami e da pietre, e finì con l’addormentarsi.
Ogni tanto si svegliava, sembrandogli di udire l’abbajamento di Malafede; tendeva l’orecchio, ma udiva solo l’urlio del vento e il russare dei contadini.
— Qualcuno può rubare i miei buoi, — pensava. — Ebbene, che li rubi pure: qui c’è caldo, non mi muovo. Dopo tutto i buoi sono dei miei padroni maledetti. Vadano tutti al diavolo.
E si riaddormentava.
Ma verso l’alba egli si svegliò di soprassalto. Questa volta s’udiva davvero, attraverso il vento, il caratteristico urlo di Malafede: pareva una voce umana, rauca e lamentosa, e Marianedda, la piccola cagna dei contadini, che pareva una volpicina, tremava e abbaiava furiosamente.
— Che c’è? — gridò Pietro, inquieto.
Levò i rami dall’apertura della capanna e impallidì: quattro carabinieri, rigidi e bruni nel primo chiarore cinereo dell’alba, salivano l’erta.
Egli balzò fuori, ma ancor prima che si rendesse conto esatto del pericolo a cui voleva sfuggire, si trovò preso.
Anche gli altri contadini furono subito arrestati; la carne cruda e cotta, avanzo della malaugurata cena, venne sequestrata, avvolta nella pelle della