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la via del male 169

Perchè disperarsi così presto? Dopo tutto, il matrimonio non era celebrato ancora! Eppoi, fosse anche tutto finito con Maria, non esistevano altre donne nel mondo?

— Potrò dimenticare; son giovane, son forte...

Ricordò Sabina, ripensò a tante altre fanciulle povere che avrebbero potuto amarlo perdutamente. Perchè impazzire per una che lo tradiva?

Ma al pensiero del tradimento di Maria il dolore riafferrò l’anima del tradito: e Maria era l’amata, era l’unica; era l’aria che egli respirava, il sangue che lo animava, il dolore che lo urgeva. Senza di lei nulla esisteva, tutto era tenebre.

Le ore passarono. Pietro si esaminò severamente, domandandosi se aveva commesso qualche colpa, qualche errore che giustificasse il tradimento di Maria. Nulla. Egli non aveva fatto altro che amarla.

E neppure nei momenti di rabbia potè indovinare la vera cagione del repentino mutamento di lei. Egli l’aveva collocata tanto in alto, tanto in alto, come una stella: non ne vedeva quindi che lo splendore.

— Ella mi lascia perchè non mi ama più, — pensò. — Mi lascia perchè tutti davanti a lei hanno lodato Francesco Rosana, ed ella ha cominciato ad amarlo... Francesco è brutto, — pensò poi, — ma è istruito, è astuto, sa parlare come un avvocato. Chissà quali arti seduttrici, quali malie di sguardi e di parole avrà egli adoperato per rubarmi il cuore di Maria. Ah, quella festa di Gonare, mai non fosse