Pagina:Deledda - La via del male, 1906.djvu/169


la via del male 167


Sì, ella lo aveva tradito baciandolo, come Giuda aveva tradito il Signore.

Tutto era finito.

Rimasto solo, Pietro si abbandonò tutto alla sua rabbia e alla sua disperazione. Uscì nel cortile e s’avvicinò alla scaletta; s’aggirò qua e là, spiando il modo di poter arrivare fino alla camera di Maria. Impossibile: tutto era chiuso, tutto era silenzio. Al di là del muro del cortile una stella verdognola, luminosa come una piccola luna, forse la stessa che aveva accompagnato col suo raggio la corsa pazza di Pietro attraverso la vallata di Marreri, scintillava e pareva ridesse di lui e delle sue smanie.

Egli rientrò nella cucina e si buttò per terra. I ricordi lo stringevamo, lo soffocavano. Lì, proprio lì, vicino al sacro focolare, davanti al fuoco che pareva cosa viva, Maria lo aveva baciato, aveva promesso, aveva spasimato... Come ogni cosa poteva svanire?

Chiudendo gli occhi Pietro credeva di sentire ancora la voce sommessa di lei: la cara mano si posava ancora sulla sua... Tutto il resto era un sogno crudele. Ma d’un tratto la voce mutava; diventava quella d’un uomo, una voce alquanto nasale che pronunziava parole ricercate; sì, il rivale stava lì, seduto davanti al fuoco, un sogghigno di scherno gli sollevava il labbro superiore, l’ombra