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Maria s’avvicinò alla porta e chiamò, ma Serafina non venne subito, e più tardi Stefano seppe che don Piane proibiva alle domestiche di risponder alla chiamata della nuora.
Intanto Maria, per prendere possesso della casa, si tolse il fazzoletto, lo stese a piè del letto di Stefano, e mise in ordine la camera. Camminava con passo lieve, ma naturale, e nel seguirla con gli occhi Stefano notava una certa disinvolta eleganza ne’ suoi movimenti e nel suo modo di camminare.
La camera era già rimessa in ordine, quando sull’uscio dell’attiguo salotto apparve il viso rosso di Serafina.
— Che vuole? — gridò la ragazza.
Maria le fe’ cenno di avanzarsi, ed ella attraversò le stanze con passo pesante e rumoroso.
Stefano, che cominciava ad assopirsi, aprì lentamente gli occhi, guardò la domestica e parve ricordarsi.
— Va da donna Maurizia e dille che per oggi non aspetti donna Maria.
Serafina lo fissò fra meravigliata e beffarda, ma egli la guardò duramente negli occhi e le accennò di andarsene.
— Non comanda altro?
— Va!
— Be’! — disse Serafina, e voltò i tacchi ru-