Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 40 — |
mettersi in ascolto perchè il padrone le impose di lasciar la porta aperta.
Maria rimase in piedi, e siccome egli, invece di parlare, chinava le palpebre con grave espressione di sofferenza, gli tastò il polso e disse:
— Mi pare che tu sia soltanto molto debole. Non hai preso nulla? Che vuoi?
— Voglio che tu rimanga qui!
Ella lo guardò stupita, ma credendo che egli vaneggiasse non lo contraddisse.
— Resterò: sta quieto.
— Sai, — diss’egli vivamente, comprendendo ch’ella lo riteneva febbricitante, — ieri notte ho bevuto troppo, ho preso troppa aria e mi ha fatto male: ho passato un’orribile notte, e solo ora la febbre mi ha lasciato. Il medico me lo diceva però che mi guardassi, che se ricadevo guai! Ora invece son ricaduto ed ho paura, e desidero che tu resti qui, capisci, perchè nessuno si cura di me.... — e la voce si abbassò in una sommessa vibrazione d’amarezza, — e non solo per me, ma anche per la casa....
— Ma.... tuo padre non c’è?
— Oh, mio padre!..., e sorrise guardando in alto; ma l’amarezza della voce passava al sorriso ed allo sguardo.
— Riposati per ora. Penserò, — disse Maria commossa.