Pagina:Deledda - La giustizia, Milano, Treves, 1929.djvu/269


— 261 —


carico di Filippo Gonnesa: la deposizione fu subito contestata dalla difesa, ma il Porri provò, con altri due testimoni (di quelli che possedevano la metà dei biglietti di donna Maurizia), che la prima volta, non essendovi giuramento, aveva deposto ambiguamente perchè il Gonnesa lo minacciava di morte. Nello stesso modo provò come il giogo di buoi da lui attualmente posseduto lo aveva avuto dagli Arca, sì, ma pagandolo!

Stefano allibì udendo questa deposizione confermata da tre prove: e anche non avendo altri motivi sarebbe bastato ciò per convincerlo della falsità del Porri e degli altri testimoni.

La difesa provò poi come Gonnesa si recava spesso nell’ovile del Porri (Stefano ricordò l’incontro in vetta alla montagna) non per minacciarlo, ma invitato dallo stesso pastore, che gli proponeva, dietro ricompensa, di difenderlo non solo, ma di deporre che gli Arca cercavano di corromperlo.

Il Porri fu trattenuto in arresto per falsa testimonianza: ma dopo la sua deposizione le cose precipitarono e i testimoni parvero prender coraggio, accumulando accuse su accuse, infamie su infamie.

Stefano ascoltava rigido e pallido; pareva impassibile, e solo allorchè il nome di sua sorella risuonava fra quel cumulo di falsità e spergiuri, destando un senso d’imprudente