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tutte le donne della terra, e ne aveva avuto un solo figlio, il primo Stefano. Poi ella era morta, morto il fanciullo. Anche le altre due spose, Dorotea Figus e Minnèna Ledda, erano morte; morti, rinati, morti ancora gli altri figliuoli; ma di questo succedersi di nascite e funerali don Piane ricordava solo nitidamente la morte della prima sposa e del primo figlio; il resto gli si confondeva dolorosamente nella memoria, in una fuga di giorni oscuri che mettevano nere macchie sullo sfondo scialbo del passato.
Ora un’altra donna sedeva presso il fuoco e tagliava le cuffiette di un bimbo futuro. Chi era colui che doveva venire?
Solo in quel momento il vecchio capì la grandezza della promessa, e capì il sorriso, prima accolto indifferentemente, con cui il giorno prima Stefano, suo ultimo e solo vivente figliuolo, gliela aveva annunziata.
Ciò ch’egli, il vecchio, aveva teneramente sognato in quel lontano pomeriggio della sua giovinezza s’avverava dunque ora? Il ramo degli Arca non si disseccherebbe sterilmente e — ciò che più premeva al vecchio — le ricchezze accumulate con tante ansie non andrebbero disperse.
In questi pensieri, che gli diedero tutta la dolcezza triste dei ricordi e lo struggimento del rimpianto delle cose morte, e la speranza per le cose da venire, stette don Piane a