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che non mi possiate riveder vivo (Dio lo voglia! — augurò Stefano fra sè), — quest’anno ci rimetto la testa.
— La punta della barba, volete dire? Eh! via, — proruppe il padrone, — perchè venite a raccontarmi queste bugie? Se non vi fosse convenuto non avreste rinnovato il contratto.
— Credevo....
— Credevate un corno! Dite meglio che non avete voglia di pagare. Così faceste l’anno scorso, lasciando una coda di cinquecento lire; ed ora non solo non saldate quelle, ma siamo quasi alla fine dell’anno e mi mostrate le mani vuote. Che diavolo! Credete che anche noi campiamo d’aria?
— Pazienza, pazienza, compare don Istene, disse il pastore, agitando le mani per accennare a Stefano di calmarsi. — Se ella fosse al posto di noi poveri....
— Pazienza..., ma ora ne ho le tasche piene di pazienza.... Se non pensate ai vostri affari vedrete voi la pazienza. Mando i miei pastori a cavallo e faccio scacciar tutte le greggie dalla tanca.
— Lei non lo farà questo.... — E il Porri rise goffamente, sempre con una scintilla verde nei piccoli occhi.
— Non lo farò? Vedrete che lo farò! — affermò Stefano, facendo molinar vorticosamente la sedia sopra un solo dei quattro piedi neri at-