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— Cosa ho? Nulla. Perchè son venuti quei quattro?
Stefano fece un gesto di noia, domandandosi mentalmente se sua moglie doveva sapere tutti i suoi affari. Si rispose di no.
— Perchè son venuti? Per bere!
— Per bere? — e la fronte di Maria si aggrottò. — Perciò tuo padre ne ha fatto una delle sue. Scende Serafina: — Don Stene vuol che porti da bere. — Prendi una bottiglia sigillata, dico io. E lei: Perchè una bottiglia sigillata? Non è poi gente d’importanza. Io porto su del vino semplice. — Fa come ti dico io, insisto. — Ma già, cosa conto io in questa casa? Mentre Serafina fa per obbedirmi suo malgrado, salta su tuo padre: — Gente d’importanza, gente di...! Serafina, Serafina? Non toccar le bottiglie sigillate! Che si bevano l’acqua dell’abbeveratoio quelli là! Prendi una caraffa di vino rosso.... E vino rosso Serafina ha servito e ancora una volta si vede il rispetto e l’obbedienza che per me si nutre.... Oh!
In quell’oh! ella mise tutta la sua amarezza; e voltando le spalle al marito gli lasciò ancora una volta tutto il peso e la responsabilità dei continui dissapori che, per causa delle domestiche, turbavano l’armonia famigliare. Stefano si sentì subito umiliato e il suo dispetto crebbe.
— Ma perchè volevi si servisse vino vecchio?