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Ad una invece rispose con arroganza e tirandosi indietro. Non era però un’erbivendola, questa, ma una vecchia qualunque, piegata su un grosso bastone, coi grandi piedi che parevano morti e un fazzolettone nero legato intorno al piccolo viso della forma e del colore di una pera grinzosa.
— Dio vi benedica, — disse nonostante il malo modo di rispondere di Ola; e ritenendola una mendicante il maestro le offrì una moneta che lei rifiutò senza sdegno scuotendo la testa tremante come volesse dire: «Il denaro è buono, ma ci vuole altro per intendersi». E andò via senz’altro, con un passo lento e silenzioso di tartaruga.
— Chi è? — domandò il maestro.
— È la vecchia della villa degli Ontani: ruba i bambini.
— Non mi pare. Dov’è questa villa?
— Te la insegnerò io; la mamma non vuole, che io vada fino laggiù. Ma con te ci posso andare, non è vero?
E lo tirò con forza, già tutta presa dal piacere proibito. Rasentavano adesso la gradinata della vecchia chiesa che occupava tutto un lato della piazza; e al maestro venne in mente di entrarci, nella chiesa dove Ola era stata battezzata e dove forse si sarebbe sposata; per conto suo egli non praticava nessun culto esterno e