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neri e ardenti, si alleggerivano, quasi svaporavano come una nuvola che il vento spande e discioglie.

Col senso della realtà le tornava quello della gioia di vivere: i due giorni che la separavano dal nuovo assalto della febbre le parevano due anni; e si disponeva a viverli come il convalescente un lungo periodo di salute. Tutto era rinnovato e lieve; anche la sua bambina, che sapeva per istinto quel momento di felicità e ne profittava per folleggiare intorno alla stanza, le sembrava più bella, più viva.

Ricordandosi che il suocero era venuto ad abitare con loro, sentì gioia anche di questo: finalmente aveva con chi sfogarsi.

— Dov’è il nonno? — domandò alla bambina.

— È di là che fuma la pipa.

— Anche lui! — ella si lamentò, poichè sapeva per esperienza che presso gli uomini vecchi e giovani la pipa è un grande rivale delle donne.

— Ma lui non butta la cenere qua e là anche sui piatti come fa il babbo: la mette in uno scartoccino e dice che è buona per ammazzare le formiche.

— Digli che venga qui, per piacere: e tu bada un po’ in cucina che non entri qualcuno finchè non torna Ornella.

La bambina non chiedeva di meglio, perchè