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[]parricida lavorava nei porto di Genova, ed era in trattative per entrare come cuoco di bordo in un grande trasatlantico. Aspettava Ornella che, pure trovandosi nello stato in cui era, pareva avesse promesso di raggiungerlo al più presto.
— E benissimo! — esclamò Antonio, ripiegando assieme le due lettere e cacciandosele nella tasca dei calzoni. Poi stette un momento pensieroso e si accigliò. Anche di fuori s’era fatto silenzio, e nel silenzio improvviso della stanza pareva che la notte grigia si affacciasse ai vetri della finestra per prendere parte al dramma.
Poichè la vicenda prese colore di dramma quando Antonio riscuotendosi tutto come un guerriero che s’è contro suo volere addormentato nell’ora in cui deve partire, disse reciso:
— E adesso, Ornella, prendi la tua roba e andiamo. Domani mattina presto, — aggiunse rivolgendosi al maestro, — Marga le manderà la serva, per tutto quello che le occorre.
Ornella non sollevò la testa, ma cessò di cucire, con l’ago ancora ficcato nella tela; e il suo