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ne fece niente: e rimesso dalla prima sorpresa guatò alle spalle Antonio, che si levava con disinvoltura il cappotto; poi guardò Ornella che si era fatta rossa fin sulle unghie, infine riprese il suo posto.

Seguì un momento di silenzio.

Fuori il vento attraversava e rompeva la rete della pioggia, sbattendola con un rumore metallico sui muri della casa; e il maestro aveva l’impressione che l’acqua penetrasse fino alla stanza.

Antonio cercò con gli occhi dove mettere il cappotto: non trovando altro lo buttò sulla scaletta del soppalco: e nella penombra l’indumento parve un fantasma caduto.

Proto intanto aveva finito di bere il suo vino: si alzò per deporre il bicchiere sulla tavola e diede anche lui un rapido sguardo ad Ornella. La vide così raccolta e lontana nel suo smarrimento che disse a sè stesso:

— Ohè, compare, qui tu e tuo fratello Gesuino siete di troppo. Filate via.

Si riavvicinò al camino e premette un dito sulla spalla del fratello.

— Andiamo, Gesuino; è tardi.

E poichè nessuno li tratteneva, dopo aver salutato tutti con un certo imbarazzo, i due fratelli se ne andarono.

Come durante la visita del parricida, il maestro aveva l’impresione di sognare: eppure sen-