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I contadini furono in quell’occasione più che mai servizievoli e premurosi: ogni tanto venivano a domandare notizie, e Gesuino accese una lampadina davanti ad un’immagine sacra che egli teneva inchiodata accanto al suo giaciglio. Proto ricordò che la moglie guariva tutti i mali con una infusione di fiori secchi di tiglio: l’usava anche lui, e pensò bene di prepararla per il maestro: calda calda entro una tazza gliela portò e gliela fece bere: poi si offrì di passare la notte a vegliarlo.

— No, no, — disse il malato, — domani starò meglio.

Il giorno dopo stava peggio.

Così i giorni passano ed egli si sente andar giù, giù, come se la materassa macerata dal suo male sprofondi e diventi una buca. Fuori il tempo è anch’esso malato; dal cielo sempre nero cade continua la pioggia, e il rombo del mare e del