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Eppure aveva paura dei morti, e anche lei affermava di sentire qualche rumore strano dentro la casa maledetta; una sera che qualcuno venne a bussare alla porta non volle aprire perchè, disse sottovoce avvicinandosi spaurita al maestro, doveva essere lo spirito del padre ucciso dai figli.
— Ma sarà Proto o Gesuino, altri non può entrare, — egli disse infastidito.
D’altronde non poteva aprire lui, perchè s’era già messo a letto e sudava: poichè dal giorno della gran pioggia un po’ di febbre e dolori reumatici lo tormentavano.
Dopo aver bussato alla porta, la persona, di fuori, picchiava un po’ timida un po’ insistente, ai vetri della finestra.
Ornella si fece coraggio: domandò con voce grossa:
— Chi è?
E il maestro non le diede torto, di non voler aprire, quando una voce sconosciuta rispose:
— Amici.
— Amici, chi? — gridò allora lui, mettendo la testa fuori delle coperte. L’uomo fuori esitò; poi rispose anche lui con voce forte:
— Sono Adelmo Bianchi.
E tutto, per un momento, fu silenzio: anche gli alberi avevano cessato di stormire: uno di