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pre le sue opinioni: lo fissò quindi in viso e disse:
— Proto, voi avete da dirmi qualche cosa?
Proto capisce che con quell’uomo lì bisogna sfrondare i discorsi e venire al fatto nudo e secco.
— Il fatto è questo, — dice, irrigidendosi; — lei forse lo ha indovinato. Quella ragazza fa al fatto mio. È sana e robusta, e con me, e con la vigilanza anche di Gesuino, filerebbe dritta.
— Ma se Gesuino è più cotto di voi?
— Non importa; gli passerà, e se no gliela faccio passare io: lo mando via, ecco tutto, che meni vita da sè; ma questo non accadrà, perchè noi ci vogliamo troppo bene. Lei sa il proverbio: dove ci si mangia ci si lagna.
— La ragazza è incinta in cinque mesi, voi lo sapete, e già lo si vede, del resto.
— Non importa: si aspetta che sgravi, che allatti, che le cose vadano tutte a posto. Il figlio, oh, s’intende, lo piglio io, lo legittimo io.
Davanti a questa serenità di pietra il maestro rimane scosso: tutto gli appare come un feno-