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vece di trarre il portafogli dalla tasca interna della giacchetta, come usano quelli che sanno di quanti quattrini posseggono, tirò fuori della saccoccia dei calzoni una manciata di biglietti di banca arrotolati, confusi i grandi coi piccoli; e poichè due gli caddero per terra lasciò che a raccoglierli si chinasse il maestro. Il maestro accettò proprio quei due, li piegò uno dopo l’altro, li ripose pensieroso e attento nel suo vecchio portafogli liso ma ancora intatto, nello scompartimento dove teneva la fotografia di Antonio bambino e una pietruzza rossa in forma di cuore che Ola aveva trovato e regalato a lui in riva al mare.
Portò lui stesso a casa il fagotto di Ornella, con dentro anche le scarpe: e non per il peso, ma per certi suoi pensieri, camminava meno lieve che nell’andare.
— Adesso che si vede definitivamente respinta, Dio sa che scena farà, — pensava. Aprì con cautela il cancello, del quale solo lui possedeva la chiave, e avanzò quasi timidamente, deponendo il fagotto in un angolo dietro