Pagina:Deledda - La fuga in Egitto, 1926.djvu/166


— 160 —

male a sè e agli altri. Certo che non mi fa piacere tenermela in casa, anzi ho quasi paura a passare la notte con lei. Che devo fare?

Anche Gesuino s’afferrò alla siepe: la sua mente era confusa.

— Domandiamo a Proto. Lui è uomo di mondo e può dire qualche cosa.

— No, no, dovete dirmelo voi, secondo la vostra coscienza.

— Ma chi è l’uomo che l’ha ingravidata?

— Io non lo so, e questo non importa: importa tenere la ragazza a bada perchè non commetta sciocchezze; e poi aiutarla e sistemare la sua creatura.

— Mio fratello Proto direbbe di lasciarla che s’impicchi. Queste femmine prima fanno il loro piacere poi mettono gli altri negli impicci.

— È vero, ma Gesù ha teso la mano anche a Maria Maddalena. Lasciamo stare Proto, Gesuino; consigliatemi voi.

L’altro era restìo a dar consigli; piuttosto investigava.

— Non sarà per caso suo figlio?

— Io non lo so; ma pure ammesso che sia lui il fatto è che l’ha cacciata fuori di casa, ed io quindi sarei doppiamente obbligato a salvarla e salvare la creatura.

— Quel porco.... — mormorò Gesuino: e il maestro non difese Antonio, ma disse: